domenica 23 novembre 2008

QUANDO IL VELO NON COPRE PIU': casi di common law in cui lo schermo societario delle uk companies viene sollevato.

Le Corti inglesi si sono sempre mostrate riluttanti nell'ignorare la personalità giuridica separata che sorge tra una società limited ed i suoi soci. In tal modo esiste un "velo" che copre coloro che possiedono la società (members) da coloro che la dirigono (directors).

Esiste, tuttavia, una casistica in cui le Corti sollevano il velo societario, che è possibile riassumere in tre grandi categorie di decisioni:
1. casi in cui le Corti ignorano volontariamente lo status di personalità giuridica separata e trattano i diritti e gli obblighi della società come diritti ed obblighi dei soci, ad esempio nel caso di frode, ossia quando la società è stata costituita con l'intento di evitare le conseguenze di una obbligazione contratta personalmente. In tale caso la Corte decidarà come se la società non si frapponesse soci e debitori;
2. casi in cui le Corti, temporaneamente, sollevano il velo per conoscere chi realmente guida la società, riponendolo successivamente al suo posto, è questo il caso in cui la Corte vuole controllare se i soggetti membri della società stanno eludendo norme imperative utilizzando il veicolo societario, oppure se il controllo della società è di potenze straniere che si insinuano in posizioni strategiche per l'economia nazionale;
3. casi in cui le Corti estendono la personalità giuridica separata anche ad altre società, ritenendole tutte parte di una unica società madre, come ad esempio accade per i gruppi di imprese.

Alla casistica giurisprudenziale occorre aggiungere quella dettata direttamente dalla legge.

Se le cose stanno in questo modo c'è da chiedersi quale sia la ragione di diffidare di fare business con società inglesi. In ogni caso, ogni dubbio è risolvibile con meno di 50 sterline, attraverso una visura che consenta di stabilire se la società ha prestiti o mutui non restituiti o se è in fase di liquidazione volontaria. La prima agenzia on line che svolge questo tipo di controlli per conto di professionisti italiani è http://www.visureinglesi.com/

Fare business con le società inglesi in modo sicuro e senza trovare sorprese è possibile ad un costo irrisorio attraverso il servizio di monitoraggio costante della società. Visure Inglesi lo effettua su richiesta a costi competitivi, consentendo agli imprenditori italiani di lavorare con maggiore serenità.

Quando si instaura una relazione commerciale con una società inglese è legittimo avere dei dubbi sulla sua solidità. Risolvere il dubbio ha un costo molto contenuto e attraverso il nostro sito web dedicato sarà possibile ottenere la visura più indicata alle esigenze. Una visurista qualificata potrà indirizzarvi per l'acquisto della visura più adatta  capire se la vostra fiducia è be riposta.

domenica 26 ottobre 2008

LE SOCIETA' INGLESI CONVENGONO: FACCIAMO DUE SEMPLICI CONTI.

La Gran Bretagna attira business mantenendo accettabile la pressione fiscale sulle imprese.

Attualmente in Europa il luogo più rapido ed economico per costituire una società ed operarvi il giorno successivo è il Regno Unito.

L'imposta che colpisce i redditi societari varia progressivamente e parte da aliquota ZERO. Ciò significa che esiste una finestra in cui è possibile sviluppare legalmente un piccolo business senza subire alcun tipo di tassazione diretta. Le società inglesi con un fatturato annuo inferiore a 10.000 sterline sono esenti dal pagamento di imposte.

Per un business piccolo compreso tra le 10.000 e le 50.000 sterline annue l'aliquota previsa è del 19 %, mentre per un business medio, compreso tra 50.000 e 300.000 sterline annue, l'aliquota applicabile è del 23,75%.

Raggiungere un livello di pressione fiscale paragonabile a quello della Gran Bretagna è un'utopia per molti paesi europei. Si tratta di una opzione politica di fondo che sceglie di incentivare il circolo virtuoso "produzioni-consumi" annullando ogni barriera per gli investitori stranieri e favorendo la circolazione di capitali attraverso un sistema bancario snello e fiducioso. Il meccanismo viene assistito dall'efficienza dei Tribunali inglesi che, in caso di sofferenza di crediti bancari, attivano le procedure di recupero in meno di sei mesi.

Questo fa della Gran Bretagna un luogo ricco di opportunità di business ma lo espone inevitabilmente a fluttuazioni. Attualmente un sorprendentemente pronto ed elastico stato sociale stà tentano di ridurre tali margini di fluttuazione, stabilizzando il mercato e con ciò consentendo all'investitore straniero di potersi affacciare sul mercato inglese senza dover affrontare imprevedibili rischi d'impresa.

venerdì 24 ottobre 2008

IL DEPOSITO DI PAPERONE, OVVERO, DOVE RIFUGIARSI A LONDRA DOPO I CROLLI DI WALL STREET

Wall Street trema, e si trascina appresso la sua omonima europea: Londra.

I bancari nel tube durante la rush hour sono sbigottiti. Un pensiero comune: domani mattina avrò ancora il mio lavoro? Il crollo colpisce paradossalmente le grandi banche, quelle in cui tutti i piccoli e medi risparmiatori si sono sentiti protretti e, diciamolo, un po' bistrattati, fino a ieri, quelle in cui i migliori laureati del Paese sono andati a lavorare.

Ma ieri era ieri, oggi il sistema bancario ha imparato la lezione dell'umiltà.

I piccoli risparmaitori vengono ricontattati ed invitati a non cedere alla crisi di panico collettivo, il tuo personal banker che prima ignorava le richieste di assistenza oggi ti chiama per assicurarsi che il bancomat ti funzioni. I colossi hanno mostrato la loro fragilità, sono a secco, nessuno si fida più a prestar loro denaro, dunque lo reperiscono dai loro stessi clienti, invitandoli ad avere fiducia nella banca che li ha assistiti per anni, offrendo loro un modo per riscattarsi dalle perdite subite dai mercati impazziti.

Si moltiplicano i depositi a capitale garantito ed a tasso fisso, tassi mai visti, anche 5% solo per tenere il denaro a giacere nel conto corrente. In questo modo la banca evita di essere salvata dallo stato, una disgrazia finanche maggiore del rischio di fallimento. Quando lo stato entra a regolamentare il sistema bancario, quest'ultimo si sclerotizza e le opportunità di grandi margini si assottigliano.

Nel fuggi fuggi generale dai colossi bancari inglesi ci si imbatte in banche prima d'ora ignorate, banche di stampo classico, che non hanno prestato soldi come se non fossero i loro, banche che nel momento del terremoto non hanno subito neanche una crepa. Impossibile? No. Il crollo della borsa americana ha tirato giu coloro che erano esposti verso tale mercato, paradossalmente la banca piccola, senza team di investimenti e con moduli classici di prestito garantito, oggi, è il solo deposito di Paperon de Paperoni che Londra possa offrire.

SOCIETA' OFF SHORE, SCHERMO TOTALE O....BASSA PROTEZIONE?

Cos'è una società off shore? E' una società che opera in una giurisdizione differente da quella di appartenenza e sotto la vigenza di particolari benenici legali che le consentono a certe condizioni di operare in un regime di pressione fiscale vantaggioso.

Il punto da focalizzare non è, dunque, tanto la localizzazione della società, ma la combinazione delle leggi fiscali nazionali delle nazioni che ne ospitano l'operatività.

Anche una srl italiana può essere definita una off shore, se ad esempio fosse operante interamente, con struttura e personale, in india.

Così come una società americana viene considerata off shore se i soggetti che la costituiscono e la sede operativa della società sono rispettivamente cittadini non americani ed operano al di fuori del territorio americano.

Sono poi società così sicure? Si pensa che sia impossibile rintracciare i soci di tali società e ci si sbaglia. Molte camere di commercio, su richiesta, forniscono i rapporti societari annuali nei quali il nome dei soci è puntualmente dichiarato ogni anno. L'isola di Man, l'Irlanda, le isole del Canale, Jersey e Guersney, tanto per fare un esempio, garantiscono un regime fiscale vantaggioso per i non residenti, ma non il loro anonimato.

Rintracciare i nomi dei soci di tali società non è, dunque, in astratto impossibile ed i costi per arrivare a tali nomi non sono insostenibili. L'unico sito anche in lingua italiana che fornisce tali servizi è http://www.visureinglesi.com/ .

APRIRE UNA SOCIETA' INGLESE? UN GIOCO DA RAGAZZI!

La costituzione di una società inglese non richiede la solennità di una srl italiana, non ci sono notai, autentiche di firma, capitali versati. Basta una sterlina. Ed anche il costo per acquistarne una è pressocchè irrisorio.

Diversamente se si parla di gestione e di utilizzo della stessa.

Le società inglesi hanno la caratteristica di non poter essere registrate con lo stesso nome, almeno una nota di distintiva deve renderle riconoscibili, anche l'aggiunta di una semplice parola. Per questo motivo molte persone acquistano, per così dire, il semplice diritto ad utilizzare quel nome evitando che altri possano usarlo, e lo fanno in un modo semplice ed economico: aprono una società inglese con il nome che gli piace, a questo punto, ne hanno il dominio esclusivo.

In questi casi le società hanno il solo scopo di "occupare" un nome e non svolgono alcuna attività operativa nè producono alcun reddito. Queste società noi le definiremmo "di comodo".

In Italia le società di comodo sono sottoposte ad una tassazione pari a quella di una società operativa, tale norma ha una funzione di deterrenza verso la costituzione di società che sono semplici schermi di soggetti fisici.

In Inghilterra le società di comodo non vengono penalizzate e non sono tenute al pagamento di tasse se non producono alcun reddito, occorre però, che vengano rispettate le scadenze con la camera di commercio, perchè la società, sebbene non operativa, è pur sempre una società che potenzialmente può diventarlo e viene, dunque, monitorata dalla camera di commercio come tutte le altre.

I costi di amministrazione di una società di comodo a Londra non superano le 500 sterline annue. Una società che offre tale tipo di servizio è www.visureinglesi.com che taglia le spese di intermediari e cura personalmente tutte le pratiche in camera di commercio.

CAMERA DI COMMERCIO DI LONDRA...LA' DOVE FARE L'IMPIEGATO E' UN SOGNO.

Molti potrebbero aspettarsi una camera di commercio londinese affollata e chiassosa: niente di più sbagliato. La camera di commercio a Londra è un luogo per lo più sconosciuto, affacciato su una strada molto trafficata, al quale si accede da una anonima porta.

Vi si entra ed una cortesissima guardia all'ingresso vi perquisisce o chiede cosa siete venuti a fare. In una piccola sala, per lo più deserta, l'impiegato di turno vi porge modulini di facile riempimento.

Il punto é: nessuno ti spiega cosa ci devi fare. Infatti, puoi erudirti da solo leggendo il leaflet che la stessa camera di commercio pubblica, molto generico ma in inglese comprensibilissimo.

Resta un problema, come fare per richiedere una visura, il leaflet non lo piega, ne lo fa l'impiegato.

L'unico sistema sembra essere quello di sapere con anticipo cosa fare, cosa chiedere, come tradurre i sintetici codici che accompagnano le visure e che, in sostanza, corrispondono ognuno ad una visura diversa.

Per fare visure sulle società inglesi infatti, non basta un po' di prontezza e spirito di iniziativa, occore conoscere la company law e sapere dove andare a pescare il documento giusto.

Dunque, malgrado gli sforzi della camera di commercio inglese di rendere snelle le procedure e brevi i tempi di richiesta e consegna, e c'è da dire che in questo sono puntualissimi e molto inglesi, resta una barriera pressochè insormontabile alla richiesta di una banalissima visura camerale: occorre prima aver studiato la legge sulle società inglesi.